I conflitti sociali legati alle risorse idriche in Perù stanno assumendo sempre maggiore rilevanza. La diminuzione della disponibilità delle acque e una crescente “sete” idrica accentuano la competizione tra usi primari ed attività economiche. Il caso della Laguna Parón mostra come forze ed interessi contrapposti si affrontino per il controllo delle medesime risorse. Racconta delle derive neoliberali dello Stato, forte della Ley de Recursos Hìdricos n°29338 del 2009 che, nella definizione delle priorità d’uso e di consumo delle risorse idriche, mette sullo stesso piano le attività economiche di tipo agricolo con quelle estrattive ed energetiche, rafforzando lo squilibrio tra poteri locali e sovranazionali. Nonostante da anni le parti interessate stiano cercando una soluzione al conflitto, la comunità e gli attori coinvolti vivono ormai in uno stato di diffidenza e il difficile e lungo percorso di dialogo intrapreso è ben lungi dall’essere concluso.
Conflitti sociali e risorse idriche. Il caso della Laguna Paròn
Il miracolo agricolo della costa di Almeria
Si è sempre detto che la Grande Muraglia cinese sia l’unica struttura umana visibile dallo spazio. In realtà gli astronauti che soggiornano nella base interplanetaria ISIS affermano che l’unica veramente distinguibile sono gli sterminati e fitti campi di serre (invernaderos) che coprono 30.000 ettari della zona nel sud-est della Spagna, tra Almeria e Adra. Il fatto più sorprendente è che la medesima area geografica sia conosciuta dagli studiosi del clima, come la più secca d’Europa, con una media di soli 220 mm di pioggia all’anno. Pare impossibile che un’area geografica condannata dal clima alla povertà ed al sottosviluppo, sia riuscita a diventare ricca fino a primeggiare con zone geografiche ben più dotate.